› Corpi di Luce › Radionica e Terapie olistiche › SIMBOLOGIA DEI DISTURBI ALIMENTARI, ANORESSIA E BULIMIA, OBESITA’.
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- 31/01/2022 alle 12:25
Lo stato emotivo dominante in queste personalità è una bassa autostima e uno scarso concetto di sé, associati ad un totale senso di inadeguatezza e di autocritica continua.Questo meccanismo mentale comporta una sfiducia nella capacità di mettersi in contatto con l’aspetto psichico.La conseguenza di questa convinzione disfunzionale è la tendenza a un eccessivo perfezionismo, tratto tipico del disturbo anoressico.L’autosvalutazione estrema porta i pazienti a tentare di raggiungere la perfezione attraverso la performance, con la quale viene misurato il proprio valore.L’autostima è strettamente connessa alla costruzione di un’identità personale condizionata dalla forma e dal peso corporeo.Essere magre significa essere belle, perfette e, quindi, avere un’identità che ha un valore. Sul piano relazionale, queste personalità hanno bisogno di continue conferme da parte degli altri perché soffrono di un’insicurezza di fondo rispetto alla loro immagine e a ciò che pensano o provano.Inoltre, il “senso del limite” non si riferisce solo al rapporto errato con il cibo e con le sensazioni di fame/sazietà, ma anche al confine che delimita la propria identità.Chi soffre di disturbi alimentari è fortemente dipendente dal giudizio esterno, da cui non riesce a separarsi;quando esso è negativo in merito al proprio corpo, si innesca un pericoloso meccanismo che porta alla scelta di una dieta ferrea.Il concetto di valore come persona scompare e viene sostituito dal senso di vuoto interiore, che è in realtà un pieno che non è stato mai accolto e riconosciuto.Un altro aspetto centrale, per entrambe le patologie, è il rapporto con la sessualità.La magrezza dell’anoressica rimanda a un’immagine de-sessualizzata, poiché tutte le parti del corpo legate all’erotismo e alla femminilità (seno, sedere, fianchi) vengono rese invisibili dalla ristrettezza alimentare.Non è un caso che le diete molto ferree portino a disfunzioni del ciclo mestruale e, in casi più gravi, alla sua sospensione (amenorrea); anche questo elemento rimanda a una sessualità bloccata. In entrambi i quadri patologici c’è un diminuito interesse per la sessualità; tuttavia, se nelle anoressiche viene annullato tutto ciò che concerne la sessualità e la femminilità, nelle bulimiche questi due aspetti generano vergogna.I rapporti intimi (non solo quelli sessuali) vengono evitati a causa del rapporto estremamente negativo con il proprio corpo.Nemmeno i più moderni metodi di analisi hanno potuto riscontrare in queste malattie un’origine organica;anoressia e bulimia sono malattie con cause psichiche dove non si riscontra un agente patogeno o una degenerazione di tessuti cellulari.Le due sindromi, pur avendo grosse analogie, in realtà sono due patologie distinte e definite, che spesso si intrecciano.SIGNIFICATO SIMBOLICO ANORESSIALa sindrome anoressica colpisce prevalentemente il sesso femminile, soprattutto nelle adolescenti o tardo-adolescenti, ma anche nelle donne tra i 35 e i 40 anni che, pur avendo tentato di diventare autonome, non sono mai uscite dalla dipendenza/conflitto nei confronti della famiglia d’origine.Ed è proprio nella trama familiare che si insinua il meccanismo psichico alla base della patologia.L’asse problematico portante è il rapporto conflittuale tra madre e figlia; nello sviluppo normale della femminilità, la figlia deve potersi specchiare nel femminile materno per ottenere complicità e approvazione. Nel caso di questo disturbo, la madre stessa, per prima, è in conflitto con la propria femminilità, per questo non è disponibile e accogliente ma, anzi, tende a imporre aspettative e ad essere critica. La figlia è vissuta come un’estensione di sé, il rapporto è talmente stretto da diventare simbiotico. Questo non permette il processo naturale e necessario di separazione che rende la figlia un’entità individuale.Inoltre, non di rado, in molte madri di anoressiche si riscontra una silenziosa competizione. Questa dinamica genera la perdita di un punto di riferimento femminile: la figlia, non sapendo come gestire il conflitto, da un lato non vuole essere come la madre ma, allo stesso tempo, cerca di diventare simile a lei per essere accettata e amata.La ricerca di un’identità che la ragazza sente di perdere, viene agita attraverso la messa in atto di comportamenti che tendono all’indipendenza rifiutando, però, il cibo inteso come simbolo del nutrimento materno conflittuale. Il messaggio che l’anoressica ha ricevuto in famiglia è “non posso essere amata”, per questo cerca un’identità nella magrezza socialmente accettata e stimolata dai media.I rituali, il perfezionismo nella gestione della dieta ma anche nello studio e nel lavoro, l’iperattività che “tappa” ogni intollerabile spazio vuoto della giornata: sono tutte strategie inconsce per non soffrire, per distaccarsi da se stessa e dalle sue emozioni più profonde attraverso il disprezzo e l’allontanamento dal corpo, che diventa un veicolo.SIGNIFICATO SIMBOLICO BULIMIACirca il 90% dei soggetti che soffrono di bulimia è di sesso femminile; la ragazza bulimica vive in uno schema familiare simile a quello dell’anoressica,ma nel suo caso la negazione del cibo, simbolo del nutrimento che deriva da una madre conflittuale, fa scattare il meccanismo opposto: una voracità senza limiti.Durante le abbuffate, la bulimica prova una duplice sensazione: da un lato prova un appagamento immediato perché vive, anche se per un tempo brevissimo, la bellezza della pienezza affettiva; dall’altro, mette in atto la distruzione del cibo, ovvero dell’oggetto d’amore.A questo punto del meccanismo, scatta il senso di colpa per aver distrutto e per essere grassa: il vomito serve ad espellere, a rifiutare ciò che è stato appena messo dentro.Il vomito ha una fortissima valenza simbolica perché offre alla bulimica un senso di pulizia interiore, ma anche di vendetta e autonomia, come se le donasse un’identità che serve a delimitare i confini con il mondo esterno.Questo schema disfunzionale viene spesso riproposto nelle relazioni affettive e sentimentali: la donna bulimica assorbe l’altro nel suo mondo per poi estrometterlo con forza quando il rapporto diventa più profondo; vomita per non assorbire il cibo/amore. Inoltre, ha grosse difficoltà a dire di no, teme di essere giudicata negativamente e di essere abbandonata.I disturbi alimentari rappresentano un problema epidemiologico importante, tanto che la loro durata oscilla tra i 4 e i 7 anni e in alcuni soggetti la patologia può persistere anche per oltre vent’anni.Nel corso del tempo, l’efficacia dei trattamenti terapeutici è andata migliorando; tuttavia, solo una modesta percentuale guarisce completamente.Un primo passo importante in questo delicato percorso è l’analisi e l’inquadramento delle cause scatenanti, nelle quali confluiscono molti fattori: biologici, socioculturali, familiari, uniti a specifici tratti di personalità.SIGNIFICATO SIMBOLICO OBESITA’L’ OBESITA’ da un punto di vista psicologico dipende dal rapporto che abbiamo con le emozioni.IL SOVRAPPESO ne è l’anticamera.Il centro della fame si trova nel cervello, se ci porta a mangiare in modo sconsiderato è per darci un piacere che in altro modo non riusciamo a ottenere.Purtroppo così facendo il cibo diventa il sostituto di una gratificazione autentica e l’effetto collaterale non può che essere l’aumento di peso.Il grasso accumulato si trasforma in una gabbia nella quale ci siamo imprigionati con le nostre mani non vedendo che la zavorra più pesante non è nel corpo, ma nella MENTE:troppi pensieri, troppi schemi, troppi idealizzazioni, troppi romanticismi, troppe maschere: chi ingrassa spesso indossa una maschera di apparente felicità, ma dentro di sé cova una grande rabbia verso se stesso e verso il mondo.Risentimento e frustrazione producono un grande dolore psichico che viene compensato con altro cibo in un circolo vizioso senza via d’uscita.Per dimagrire occorre comprendere che bisogna mettersi in viaggio verso il proprio destino.Chi ce la fa incontra un nuovo modo di vivere,comprende che ogni intervento esterno,così come quello chirurgico, non può dare risultati significativi e duraturi. La risposta ad ogni problema, e quindi anche all’obesità, è sempre e soltanto DENTRO noi stessi. Così come ci abitano forze distruttive che possono farci del male, esistono potenzialità creative immenseche possono portarci a realizzare ciò che siamo per davvero.COSA SONO I DISTURBI ALIMENTARI DELLA SFERA SPIRITUALE?Ciò significa che vivere in funzione di tonalità emotive disturbanti, come la paura, la rabbia, la gelosia, il dolore, la frustrazione, può a lungo andare risucchiarci nella malattia e nell’infelicità per sempre, se non smettiamo di alimentarle.Esse diventano cibo per il nostro essere, scatenando veri e propri “disturbi alimentari” della sfera spirituale.Per esempio, ci abbuffiamo di pensieri negativi, che originano in virtù dello stato emotivo che in quel momento ci sta orientando, divenendo “bulimici” che ricorrono a strategie di espulsione quando il carico si fa pesante.C’è chi invece rimane accordato a queste frequenze, non potendo fare a meno di nutrirsi voracemente ed incontrollatamente, come nel caso del “bing eating disorder”.O chi si disincastra dal reale e da se stesso, generando uno stato di vuoto mentale, in cui i pensieri si fissano su un tema dominante, per evitare di affrontare situazioni più impegnative dal punto di vista emozionale.In questo caso, è inevitabile il sopraggiungere di una vera e propria “anoressia di pensiero” che stringe come una morsa, esulandoci gradualmente dalla realtà e rendendoci incapaci di sfamarci di ciò che invece è positivo e salutare.Questi meccanismi sottili sono alla base di quasi tutti i disturbi alimentari, che siamo soliti categorizzare come patologia.Nel viaggio vorticoso fissando il paesaggio cerchiamo la bellezza all’esterno, negli altri, non sapendo che la vera sorgente nutrizionale è solo dentro di noi.Disintossicare la propria interiorità è un cammino che costa sacrificio, in quanto ci chiama a distaccarci dalla nostra classica alimentazione, fatta di emozioni e pensieri di negativismo nei confronti di se stessi, delle persone che ci circondano e delle varie circostanze che ci accadono.Significa centrarsi nella natura profonda della propria anima che chiede un unico cibo, ovvero la gioia.Nel momento in cui noi comprendiamo che questo è il vero elemento indispensabile, riusciamo pian piano ad affrontare il lungo percorso di depurazione da tutte quelle sensazioni e pensieri disturbanti.In quanto, la gioia è cibo che ingeriamo, ma allo stesso tempo è energia insita e costitutiva del nostro stesso esistere.Centrarsi nella gioia ed essere grati per il sol fatto di essere nel “qui ed ora” dell’esistenza, costituisce il primo passo per depurare e riequilibrare la nostra anima affamata, smascherando e respingendo le tante offerte di “cibi a basso prezzo” che troviamo intorno a noi.Quando assaporiamo il successo, il piacere, l’avere in modo egoistico e ne facciamo degli idoli, possiamo provare anche dei momenti di ebbrezza, un falso senso di appagamento e sazietà, ma alla fine non siamo soddisfatti, e siamo spinti a cercare sempre di più. Diventiamo sazi, ma deboli.Al contrario, imparando a spogliarsi e a lasciare dietro di noi ciò che ci ha fatto male, smettiamo di alimentarci di energie distruttive come il risentimento, la delusione e la rabbia per il passato, riscoprendo la bellezza del presente.Ci indirizziamo verso un cambio di stile di vita più salubre e salutare, alleniamo lo spirito alla presa di coscienza che la gioia è qualcosa che non viene dall’esterno, ma che ognuno di noi possiede all’interno e si rinnova nell’impegno e nella pratica quotidiana.Il percorso di disintossicazione parte da una attenta analisi energetica del proprio campo elettromagnetico: stato dei chakras, meridiani energetici, stato e colori in negativo, (che evidenziano un deficit di polarità nell’aura) sono alcuni dei parametri presi in considerazione, per risalire con accuratezza allo starter che ha dato inizio a tutto il processo di disequilibrio,
uno stato deficitario del 3. chakra evidenzia spesso una facile predisposizione a questi disturbi.)ℒ℘( Lasumira PuraluceOperatore Olistico Certificato in Naturopatiae Radionica Applicata _ https://naturapuraluce.it/)ℒ℘(
Taggato: Disturbi alimentari
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