› Corpi di Luce › Maestri, spiritualità, metafisica › CHI E’ UN REALIZZATO RISVEGLIATO ?
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- 08/02/2022 alle 16:45
CHI E’ CONSAPEVOLE DI QUELLO CHE E’!
Interrogante: Vi osservo: mi sembrate un uomo di pochi mezzi,
costretto a fronteggiare i problemi della povertà e della vecchiaia, come chiunque.
Mahārāj: Se fossi molto ricco, che cosa cambierebbe?
Sono quello che sono. Chi altri potrei essere?
Non sono né ricco né povero, sono me stesso.I.: Tuttavia siete sensibile al piacere e al dolore.
M.: Li avverto nella coscienza,
ma io non sono né la coscienza né il suo contenuto.I.: Dite che nel profondo dell’essere siamo eguali.
Come si spiega che la vostra esperienza
sia tanto diversa da quella comune?M.: La mia esperienza non è diversa nei fatti, ma nel modo di valutarli, e nell’atteggiamento.
Vedo lo stesso mondo che vedi tu, ma non allo stesso modo.
Non c’è niente di misterioso in ciò.
Ognuno vede il mondo attraverso l’idea che ha di se stesso.
A seconda di come pensi di essere, così pensi che sia il mondo.Se ti immagini separato, perciò non c’è niente che desideri o tema.
I.: Siete un punto luminoso nel mondo. Non tutti lo sono.
M.: Non c’è differenza tra me e gli altri, eccetto che nel mio conoscermi come sono.
Io sono tutto e lo so con certezza, tu no.I.: Dunque è vero che siamo diversi.
M.: No. La differenza è solo nella mia mente,
ed è temporanea. Io ero come te, tu sarai come me.I.: Dio ha fatto il mondo straordinariamente disuguale.
M.: La disuguaglianza è solo in te. Vediti come sei, e vedrai il mondo com’è: un blocco compatto di realtà, indivisibile, indescrivibile.
Il tuo potere creativo proietta su di esso un’immagine,
e tutte le domande riguardano quell’immagine.I.: Uno yoghi tibetano ha scritto che Dio crea il mondo con un fine, e lo governa secondo un piano. Il fine è buono; il piano, sapiente.
M.: Tutto questo è nel tempo, io bado all’eterno.
Dei e universi vanno e vengono,
incarnazioni si susseguono senza fine,
ma in ultimo ritorniamo alla fonte. Parlo della fonte senza tempo di tutti gli dei, con i loro universi, passati, presenti e futuri.I.: Voi li conoscete, li ricordate?
M.: Quando i ragazzini montano per gioco uno spettacolo, che c’è da vedere o ricordare?
I.: Perché metà dell’umanità è maschile e metà femminile?
M.: Per la felicità degli uni e delle altre. L’impersonale (avyakta) diventa il personale (vyakta), per la gioia reciproca.
Grazie al maestro posso contemplare con occhio imparziale sia l’impersonale che il personale. Per me sono tutt’uno.
Nella vita il personale s’immerge nell’impersonale.
I.: Come si verifica?
M.: Non sono che i due aspetti di un’unica realtà.
È improprio parlare di una precedenza dell’uno sull’altro.
Sono interpretazioni dello stato di veglia.Sri Nisargadatta Mahārāj <> «Sono Quello che Sono»
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Taggato: Nisargadatta Mahārāj, Sono Quello che Sono
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