QUANDO LE ENERGIE DEL RISVEGLIO SI RIATTIVANO,
AHRIMANE e LUCIFERO
MANIFESTANO ANCOR PIU’ LA LORO PRESENZA,
ECCO PERCHE’ è NECESSARIO PRESTARE ATTENZIONE A QUESTA GIORNATA IN PARTICOLARE,
MA A TUTTO IL PERIODO CHE SEGUE . . .
Nel passaggio dall’inverno alla primavera, lo spirito della natura si rivela al mondo. L’anima dell’uomo si riversa in ciò che vive intorno, così egli diventa uno con tutto ciò che cresce, con ciò che germoglia e sboccia: fiorisce insieme al fiore, germoglia con la pianta, fruttifica con l’albero.
La primavera scioglie, in una possente espirazione, gli spiriti della natura: essi sorgono dalla tomba dell’inverno, si innalzano nell’atmosfera sino a sfiorare le orbite dei pianeti e a percepire le leggi eterne delle stelle.
La terra in inverno era quieta e placata come lo è la testa dell’uomo quando ha risolto un enigma.
Ma quando a marzo le piante succhiano dalla terra le sostanze minerali per crescere, allora si diffonde nella natura una vitalità interiore, quasi una inquietudine.
Sotto terra serpeggia la brama di vivere. Questa brama attira stuoli di esseri ahrimanici (1).
Essi aleggiano come un vento sottile che spira ovunque, come una pioggia che si riversa sul calcare della terra.
Quando gli antichi veggenti vedevano nella atmosfera forme di DRAGHI erano gli spiriti ahrimanici che vedevano.
L’obiettivo di questi esseri è di trasformare la terra in un unico grande animale, distruggendo su di essa ogni forma di vita intelligente, ogni sentimento morale, la bellezza dell’arte, l’ordine della civiltà.
Essi vorrebbero disciogliere le anime degli uomini in un grande essere collettivo dominato dai bassi istinti (2), farle cadere per sempre in uno stato di trance.
Ahrimane è il “principe di questo mondo”, è la forza di gravità che schiaccia gli uomini alla materia bruta. Egli corrompe con l’avidità del denaro, con l’ambizione del potere, con la brama dei sensi.
Ma il patto firmato con lui a lungo andare è sempre fonte di sciagura. Ahrimane è il materialista perfetto: sua è la forza di gravità che schiaccia tutto verso terra. Negli uomini da lui dominati il pensiero della testa è solo una trasformazione dei succhi dello stomaco: seguendo le vie di Ahrimane essi discendono verso l’ominide.
Se l’uomo si arrendesse completamente ad Ahrimane la sua figura si ripiegherebbe verso terra perdendo la nobile posizione eretta, il suo ghigno sarebbe quello della scimmia. Il corpo perderebbe l’agilità diventando grossolano e ricurvo come quello del gorilla;
i movimenti perderebbero l’armonia della danza, l’eleganza della ginnastica, la velocità nel nuoto (3).
Ahrimane promette il godimento dei frutti della vita; in realtà trasformando l’uomo in bestia gli vende la morte. L’uomo cedendo il suo spirito perde la scintilla della eterna giovinezza, così il suo organismo si calcifica e una sclerosi indurisce i movimenti e i pensieri.
Ogni anno a primavera, quando gli animali si risvegliano dal letargo e le forze vitali delle piante si proiettano verso l’alto, l’oscuro signore ha ancora una volta l’illusione di poter dominare completamente l’umano.
L’uomo deve vincere la corruzione di Ahrimane, dominando con la propria anima nobile gli istinti inferiori, portando la moderazione e la ragione nella sfera degli impulsi (4).
Solo così egli può conservare la dignità della propria figura e la posizione eretta tra cielo e terra.
Ma un’altra forza produce squilibrio nella vita dell’uomo:
essa si presenta come una divinità portatrice di luce, libera dalle limitazioni della vita terrena, splendida nell’espressione del volto come la stella del mattino. Quando Lucifero si manifesta, la forma del suo capo irraggia una bellezza meravigliosa, ideale. La sua forma sembra emergere dai colori del cielo dell’aurora, da formazioni gialle e rossicce, da vapori azzurri e violacei. Tutta la sua figura splendente è come se fosse formata da tenui vapori extra-terrestri. Egli appare bello ed amabile come la stella del mattino che sorge da oriente.
È un essere sapientissimo. La mente di Lucifero capta i più profondi misteri dell’universo mentre le sue ampie ali si stendono nell’immensità. Dalla fronte, dalla laringe, dalle orecchie di Lucifero si irraggiano onde che sfiorano tutto ciò che vibra nell’universo. E ciò che è tastato dalle onde ritorna alle orecchie di Lucifero, entra nella sua mente per poi uscire di nuovo come verbo che si espande nell’universo.
Lucifero è il grande seduttore, fu lui a sedurre per primo l’umanità nei tempi più antichi, prima ancora che Ahrimane cominciasse a corromperla.
In antico, l’uomo era legato ai ritmi naturali, seguiva fedelmente il grande ordine della natura. Lucifero lo spinse alla ribellione, liberandolo dall’ordine naturale e donandogli il senso del proprio arbitrio. Per far questo anzitutto svincolò la procreazione umana dal ritmo della natura. Per un istinto primordiale gli uomini arcaici tendevano al concepimento in primavera, in modo che le anime giungessero sulla terra passando attraverso la porta del solstizio. Lucifero svincolò l’uomo da questo ordinamento: gli diede la possibilità di riprodursi ad arbitrio e così gli trasmise il senso della propria libertà, ma anche la propria irrequietezza spirituale.
Lucifero infatti è puro spirito: disdegna la materia e dona la libertà dalla natura. Ciò che è aldilà della materia sensibile diventa visibile al suo sguardo: ciò che è occulto a lui è palese. “Il suo regno non è di questo mondo”. Egli ama l’aldilà più dell’aldiquà, spinge alla morte più che alla vita.
Affascinati dal suo miraggio trascendente i suoi seguaci pensano che la terra sia solo una valle di lacrime.
Se Lucifero dominasse a pieno la natura umana, le parti inferiori dell’organismo, quelle che permettono di stare saldamente ancorati alla terra ed agire, sarebbero distrutte. Gli uomini diverrebbero eunuchi ed effeminati. Non avrebbero più vigore virile, ma sarebbero spiriti evanescenti.
Non avrebbero dignità e coraggio, ma sarebbero come pecore sottomesse al pastore e ai suoi cani.
A primavera si fa più forte la seduzione luciferica: nelle nubi di marzo dinamicamente si protendono gli spiriti luciferici.
Per quanto essa sia affascinante, l’uomo deve vincere questa seduzione spirituale.
Deve rimanere fedele alla terra, concentrato sulla missione da compiere nel luogo e nel tempo in cui vive. Godendo i frutti della esistenza terrena, non deve rinunciare ai piaceri, non deve dimenticare i doveri che la vita gli pone (5). Gli uomini non devono inseguire la bellezza nell’aldilà ma devono sforzarsi di realizzarla sulla terra, sia pur in forma finita e peritura.
Chiamiamo Ahrimane e Lucifero la corruzione di due grandi forze spirituali e fisiche.
L’impulso dell’uomo a liberarsi dalla materia e a proiettarsi nel mondo del puro spirito si abbaglia in Lucifero.
L’impulso ad amare la vita terrena si fa ombra in Ahrimane.
Essi sono come specchi deformanti che distorcono l’immagine delle due parti del tutto: la materia e lo spirito.
Le forze che essi utilizzano non devono essere represse, ma redente.
Cogliamo Ahrimane nella forza di gravità che dà peso al corpo umano e lo attrae verso il basso.
Cogliamo Lucifero nella corrente che spinge alla deriva i corpi negli spazi interstellari.
Lucifero vuol distogliere l’uomo dalla vita sulla terra, vuole impedire che egli impieghi le sue energie per ordinare il mondo, per dare forma alla materia ed abbellirla. Lucifero attrae l’uomo col suo fascino, con la sua immensa bellezza fuori dalla terra: lo spinge ad odiare la semplice vita terrena, l’esistenza quotidiana prospettandogli il miraggio di mondi meravigliosi nell’aldilà.
Ahrimane attrae l’uomo alla terra, richiudendolo nel breve giro dei piaceri grossolani, degli istinti, degli interessi materiali.
Ma in equilibrio tra queste due potenze si pone la divinità solare, la divinità che si rivela al mondo attraverso la luce del Sole. Come noi vediamo con gli occhi il disco del Sole in perfetto equilibrio tra la dura terra e gli spazi siderali così intuiamo la divinità del Sole in equilibrio tra Ahrimane e Lucifero.
Il dio che è nel Sole si innalza sulla materia, trafigge il serpente di Ahrimane, come già fece a Delfi.
Con la bellezza del suo sguardo attrae la forza di Lucifero e la spinge a discendere nella sfera terrestre. Per mezzo del suo volto bellissimo, che si rivela ogni giorno nel cielo, la luce divina entra infatti nel mondo sensibile. Egli schiaccia il drago di Ahrimane, come già fece a Delfi.
In qualunque modo lo si chiami ed invochi, egli porta agli uomini la salute e la purificazione.
Come il Sole a primavera risorge dalla tomba dell’inverno e trionfa così il Dio della Luce vince le tenebre della materia e le illusioni dello spirito.
Il Sole della primavera che accarezza le piante è immagine dell’Invincibile che trionfa sulla terra e in cielo, portando all’uomo la salute perfetta.
Rudolf Steiner
[Note]
(1) La definizione di “essere ahrimanico” fa riferimento alla figura di Angra Majnu (=Ahrimane) della mitologia aryo-iranica. Ahrimane, divinità della materia e della tenebra, può essere paragonata all’egizio Seth o al Tifone della mitologia greca. Mefistofele, lo spirito che nel Faust di Goethe propone di firmare il celebre patto con il sangue rientra nella medesima famiglia.
Sono tipicamente ahrimaniche le credenze per le quali l’uomo è solo un animale trasformato, il suo pensiero una rielaborazione degli alimenti digeriti, le facoltà psichiche un riflesso delle libidini dell’inconscio. Anche i riti religiosi celebrati con l’intenzione di acquisire felicità materiale sono dominati da questo demone.
(2) È evidente come molti aspetti degenerati della vita moderna (l’uso di stupefacenti, l’alcoolismo, gli scatenamenti delle masse nelle piazze, nei concerti, negli stadi, così come le celebrazioni religiose basate sulla rabbia, sulla emotività della fede e i fenomeni di possessione spiritica) tendono verso questo oscuro fine. Cfr. Cavalcare la tigre di Julius Evola.
(3) Le scimmie hanno paura dell’acqua e alla nascita non hanno l’istinto natatorio che il neonato umano conserva.